Frederic Jouvenot, quando il genio diventa poesia
Trentacinque anni, di cui 10 dedicati all’orologeria di alto di gamma, il viso d’angelo del ragazzo perbene, un’educazione “svizzera” ed una classe innata. E’ Frederic Jouvenot, colui che è considerato l’enfant terrible dell’Orologeria mondiale, per il suo estro e la sua storia personale, e che in terra Elvetica è definito dai media “Il Piccolo Principe”.
Jouvenot, in virtù dei suoi studi tecnici, ha progettato uno scanner tomografico successivamente adottato da un importante ente medico svizzero.
Poi il colpo di fulmine: Frederic si getta a capo fitto in micro-meccanica e trova spazio nel fantastico mondo dell’Altissima Orologeria.
Questo ragazzo giovanissimo, dall’aria timida ma con una determinazione e un carattere forgiato nell’acciaio, scala le varie tappe di una … “gavetta” dorata.
Progetta complications per passione, e tutto ciò traspare dalle sue creazioni. disegna e progetta orologi sempre più complicati, un’eccezione per un giovane di soli 25 anni.
Ma questo non basta al giovane che per sua stessa ammissione vuole regale un sogno alla gente.
Compie perciò il passo di cambiare ancora la sua vita e fonda una sua maison.
Dalla sua fantasia nascono due capolavori: Solar Deity e Ace, due veri colpi di genio.
Il primo riesce a rivoluzionare il pluricentenario sistema di lettura dell’ora, ma non lo fa in modo dissacrante. E’ un omaggio alla natura, con un quadrante che simula il percorso del sole durante la giornata e misura anche l’assenza dell’astro durante la notte. Continua a leggere