Bulova Accutron II 96B212, 60 anni e non sentirli
Correvano gli anni ’60 e il mondo guardava apprensivo verso Stati Uniti e Unione Sovietica per comprendere il suo destino.
L’Italia galoppava verso una ricostruzione record che fece gridare di stupore l’intero Pianeta: fu il proverbiale “Miracolo Italiano”.
Sulla Rai fece la comparsa la trasmissione Hit-Parade, mentre le radioline dei giovani erano tutte sintonizzate su “Bandiera Gialla”.
Bulova si era appena affermato come “l’orologio dell’Era Spaziale”, perché in tal modo fu definito dai leggendari speaker di Radio Montecarlo, l’emittente più autorevole del momento, che costituiva l’elemento di rottura dagli stereotipi della classicità.
L’Accutron, il sistema di orologio a diapason che infranse il record mondiale di precisione, sdoganò definitivamente l’Elettronica nel settore orologiero, tanto da scatenare un effetto domino che mise in crisi l’intero comparto svizzero di produzione, e la stessa economia elvetica.
Anni leggendari e di grandi cambiamenti, che rivivono oggi nella splendida linea che Bulova ripropone con il nome di Accutron II.
Si tratta di una collezione che non solo farà luccicare gli occhi ai nostalgici di quell’epoca, ma che costituisce una tentazione enorme per tutti gli appassionati di Orologeria e per i collezionisti, i quali sono ben consci della valenza dei modelli prodotti durante quel decennio.
Quello di cui parliamo oggi è un orologio che all’epoca serviva tra trait d’union tra lo strappo estetico perpetuato dallo Space View (il modello di Accutron senza quadrante e dall’aspetto futuristico) e i cataloghi classici del settore.
Bulova Accutron II 96B212 era il pezzo delegato a ricordare che avrebbe potuto esserci progresso anche con un’immagine sobria.
Fu l’orologio preferito dai Vip e da tutti coloro che badavano alla sostanza, e grazie al quale avevano potuto assicurarsi il massimo della tecnologia, senza cedere a quanto a quei tempi poteva, anche erroneamente, essere interpretato come esibizionismo. Continua a leggere